07 dicembre 2021
(di Redazione) Covid permettendo, il mondo del vino francese prova a ritornare ai grandi eventi in presenza. Dopo aver “bucato” il 2021, l’appuntamento è fissato a Parigi dal 14 al 16 febbraio prossimo quando “Wine Paris & Vinexpo Paris” torneranno al quartiere fieristico della “Porte de Versailles”. Dopo diverse false partenze dovute alla pandemia, l’idea è quella di mostrare finalmente la forza del sistema nato dalla progressiva aggregazione delle diverse manifestazioni transalpine ora raggruppate da un unico player, Vinexposium: Bordeaux, Montpellier e Parigi cui è chiesto di mostrare tutto il suo charme di capitale richiamando buyer e cantine. L’idea è infatti quella di portare nell’arco di tre giorni, più di 2.800 espositori – e diverse migliaia di buyer da tutto il mondo – che si riuniranno a Parigi per conoscere le ultime annate, i vini di punta e gli imbottigliamenti rari. Saranno presenti tutte le regioni vinicole della Francia, insieme a un’impressionante line-up di regioni vinicole internazionali. Al momento, sono 23 i Paesi esteri presenti nella rassegna parigina il cui avvio era stato benedetto tre anni fa da Emmanuel Macron. Parigi a febbraio farà da apripista di una nutrita serie di eventi in giro per il mondo con un ritorno – previsto a giugno – a Bordeaux.
Nell’attesa dei nuovi vis-a-vis, Vinexpo Paris ha chiesto all’horeca francese se i tempi grami della pandemia sono finiti oppure no: il sondaggio è stato chiuso prima della recrudescenza della nuova ondata e mostrava un largo ottimismo nel settore che dopo tre lockdown in 18 mesi, fra l’estate e l’autunno aveva visto il ritorno allo “stile di vita francese” grazie anche a nuovi servizi offerti – asporto e consegne a domicilio in primis – che hanno permesso (72 % del campione) di creare un seguito fedele tra nuovi clienti. A riprova del successo dell’iniziativa, il 60% degli operatori ha continuato a offrire lo stesso servizio dopo i lockdown, rispetto a meno del 10% che offriva servizi da asporto prima della pandemia. I servizi non hanno riguardato soltanto il vino, ma anche una serie di piatti pronti (80 %) è stata accompagnata da vino (65 %) e liquori (17 %). Tra le prime 3 bevande alcoliche più vendute, il vino rosso si è classificato al primo posto (62 %), seguito con pari quote da vini rosati e bianchi (30%), con Champagne e spumanti che hanno performato molto meglio del previsto (25 %).
L’approccio proattivo del settore ha raccolto i frutti: il 52% dei ristoratori ha notato che ci sono più clienti locali rispetto a prima della pandemia. E per il 44 % dei ristoratori, il consumo post-pandemia in percentuale delle entrate è praticamente alla pari con i dati pre-crisi. Febbraio dirà se questi risultati verranno confermati.
