Il prossimo fine settimana nella sede del Museo Orsi di Tortona si svolgerà la quarta edizione di Derthona Due.Zero, l’evento che presenta l’anteprima dei vini bianchi Colli tortonesi DOC ottenuti dal vitigno Timorasso.
Quella del Timorasso è una storia di rinascita, poiché si tratta di un vitigno che alla fine degli ’80 del secolo scorso era quasi scomparso ed ancora nel 2009 i vigneti coprivano solamente 25 ettari. Il recupero di questo vitigno si è realizzato grazie all’impegno di un gruppo di giovani viticoltori, tra cui vanno sicuramente ricordati i tre pionieri: Walter Massa, Andrea Mutti e Paolo Poggio.
Pionieri che evidentemente ci avevano visto giusto considerato che oggi il vigneto di Timorasso, ha raggiunto quasi 400 ha per 108 cantine associate al Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi.
Il Timorasso è diventato così, o sarebbe meglio dire ri-diventato, uno dei vini emblema di questo territorio all’incrocio tra Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia, anche grazie alla sua capacità di dare origine a vini con capacità di invecchiamento rare nel caso di vini bianchi.
Non a caso Derthona Due.Zero verrà presentata l’annata 2022, perché la 2023 è ancora in affinamento in cantina, secondo quanto previsto dal disciplinare. Soprattutto la longevità del Timorasso si potrà apprezzare nelle due masterclass che si terranno alle ore 16:00 sia sabato 6 che domenica 7 aprile, come sottolinea Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi:
“Il Timorasso è ormai diventato il vino portabandiera del nostro territorio. Di questo ne siamo particolarmente orgogliosi: quella del Timorasso è infatti una storia di rinascita che mette in risalto la grande forza del patrimonio autoctono del nostro Paese e l’eccellenza di una varietà in grado di dare origine a vini identitari, rappresentativi delle nostre colline e con un potenziale evolutivo che, per i vini bianchi, ha pochi eguali in Italia”.
L’identità nasce innanzitutto dalle condizioni pedo-climatiche delle colline che scendono dalle valli Ossona, Grue, Curone, Scrivia, Borbera e Spinti, caratterizzate da terreni argillosi e compatti, in cui prevalgono le marne azzurre.
Alla Struttura del Timorasso contribuiscono poi le tecniche di gestione del vigneto e della cantina, con le basse rese di uva/ettaro e di uva in vino previste dal disciplinare: rispettivamente 80 q.li/ha e resa del 65% alla pigiatura.
Conclude l’opera l’invecchiamento minimo di 10 mesi per il Timorasso DOC e di 21 mesi per il Timorasso Riserva DOC.
Tra le novità dell’edizione 2024 di Derthona Due.Zero la presenza nei banchi di assaggio aperti al pubblico anche di una rappresentanza del Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG, del Consorzio Tutela del Gavi e del Consorzio Colline del Monferrato Casalese. Una visione co-opetitiva che punta a valorizzare anche le altre eccellenze della provincia di Alessandria.
Il successo del Timorasso però sta travalicando i confini nazionali e così tra le cantine presenti negli spazi del Museo Orsi si troverà anche la cantina ucraina Beykush, dove l’enologo Bisso Atanassov produce Timorasso sulle sponde del Mar Nero.
Nel programma sono previsti anche tre convegni sui precursori aromatici del Timorasso, sull’analisi sensoriale legata all’invecchiamento e sulla gestione dell’innovazione per un settore tradizionale come quello della produzione vitivinicola in generale e del Timorasso in particolare. Derthona Due.Zero è aperto sia agli appassionati che agli operatori del settore. Tutte le informazioni su programma, orari e biglietti le trovate nel sito del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi.
