Qualche riga su un e-commerce da capogiro
L’Istituto del Commercio Estero Spagnolo (ICEX) ha pubblicato un’analisi sulla situazione del commercio elettronico di vino in Cina.
Lo studio contiene numerose informazioni interessanti su questo canale di vendita che riveste già un peso rilevante nel mercato cinese. Peso che si prevede continuerà ad aumentare in futuro.
Nel 2020 gli utenti internet in Cina erano 989 milioni ed il fatturato del commercio elettronico totale era di quasi 2 miliardi di euro.
Per quanto riguarda il vino, le vendite on-line coprivano il 20% del totale ed il 37% delle vendite al dettaglio (va notato che in Cina il canale on-line viene utilizzato anche dagli operatori professionali per transazioni B2B).
In uno scenario che ha visto le importazioni di vino ridursi del -6% tra il 2016 ed il 2020, con un -25% nel solo, 2020, il canale on-line si sta rafforzando e si stima che i consumatori di vino disposti ad acquistarlo on line siano il 75%.
Questa crescita è dovuta anche al miglioramento del servizio fornito dai negozi di vendita on-line in Cina, che hanno evoluto il proprio modello di business per soddisfare le richieste dei consumatori. Quelle più significative sembrano essere il diffondersi del commercio sui e attraverso i social networks e la crescita dell’on-line-to-off-line, che ha portato diversi siti di e-commerce ad aprire anche negozi fisici creando sinergie tra l’esperienza dei clienti nel canale digitale ed in quello tradizionale.
Tutti questi sforzi hanno portato ad un diminuzione dei costi di gestione e dei tempi di consegna che permettono alle aziende cinesi di commercio elettronico di vino di offrire prezzi inferiori anche del 30% rispetto al canale tradizionale.
Ma chi sono i principali operatori del commercio digitale di vino in Cina?
Ecco di seguito l’elenco, cominciando dai siti generalisti:
Tmall.com : di proprietà del gruppo Alibaba, si stima venda il 50% di tutto il vino venduto on line in Cina.
JD.com : il vino rappresenta oggi il 25% di tutte le vendite di alcolici fatte dal sito.
Suning.com: adotta il modello O2O ed ha attualmente 500 milioni di utenti.
Taobao.com: anche questa parte del gruppo Alibaba, sostanzialmente affitta alle aziende spazio sulla piattaforma per aprire il proprio negozio on line. La piattaforma commerciale è integrata con un sistema di messaggistica istantanea per favorire la comunicazione tra venditori e compratori.
Hema Supermarket: utilizza il modello integrato O2O.
Queste invece sono le piattaforme specializzate nella vendita di vino.
1919.com: utilizza il modello O2O, grazie al quale garantisce la consegna della bottiglia entro 19 minuti dall’ordine.
Wangjiu.com: specializzata in vino di alta qualità e confezioni personalizzate per grandi clienti.
Vinehoo.com: è stato il canale con cui Wine Australia ha puntato per il rilancio dei vini australiani sul mercato cinese nel 2016.
YesMyWine.com: l’unico sito che vende esclusivamente vino e non altri prodotti alcolici. In questo modo è riuscito a creare una comunità di appassionati attiva e diffusa su tutto il territorio cinese.
Anche se non sono citati dallo studio dell’ICEX, vanno ricordate altre due realtà importanti nello scenario dell’e-commerce cinese di vino: WeChat, il più diffuso social network cinese dove le aziende possono vendere i propri prodotti, e Lady Penguin, il sito creato dall’opinion leader Wang Sheghan che è allo stesso una community, un e-commerce ed un wine club.