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Il vino francese nel 1° semestre 2021 sbaraglia la concorrenza

(di Lorenzo Biscontin) Le esportazioni di vino francese nel corso del 2020 sono quelle che hanno subito la perdita maggiore tra tutti i paesi produttori. In realtà le difficoltà per i vini francesi sui mercati mondiali risalgono ad almeno 15 anni fa.

Tra il 2007 ed il 2017 infatti il grande protagonista del mercato mondiale del vino è stata l’Italia con crescite dell’export in volume pari all’11%, del 53% per i prezzi e del 70% in valore. Nello stesso periodo le tendenze di esportazione del vino francese si sono limitate al +1,5% a volume, +30% per il prezzo medio e +32% a valore.

A questa tendenza negativa si sono aggiunti da fine 2019 i “dazi Trump” sull’importazione di vine francese negli USA (dazi che non hanno colpito i vini italiani) e poi la pandemia da COVID 19.

Sul lato sinistro del grafico qui sotto realizzato dall’ Observatorio Español del Mercado del Vino (OeMV) sono riportate le variazioni delle esportazioni in valore di vino in termini assoluti e percentuali per i principali paesi produttori durante tutto il 2020 rispetto al 2019.

Sul lato sinistro sono riportati i dati per gli stessi Paesi nel solo primo semestre del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020. Anche se il testo dei grafici è in spagnolo, i numeri sono facilmente comprensibili.

Lo scorso anno le esportazioni di vino francese sono state quelle con il calo di gran lunga più negativo in termini assoluti ed il secondo più negativo in termini %. Nel primo semestre di quest’anno la Francia è riuscita a recuperare interamente quanto perso nel 2020  ed aggiungerci sopra un altro 40%.

Anche il valore delle esportazioni di Italia e Spagna nel primo semestre del 2021 è cresciuto tanto da superare le perdite dell’anno scorso ed aggiungerci un aumento netto, ma con valori molto distanti da quelli francesi sia assoluti che percentuali.

Fonte: OeMV – Madrid

Come ha fatto la Francia a realizzare questo grande recupero?

Per avere una risposta definitiva bisognerà attendere la chiusura del 2021, con i dati suddivisi per le diverse regioni e denominazioni francesi.

Adesso si possono fare alcune ipotesi alla luce delle tendenze osservate nei principali mercati di destinazione del vino francese, elaborate sempre dall’OeMV.

Fonte: OeMV – Madrid

La crescita è guidata dagli USA e dalla Cina, due paesi dove la Francia ha lavorato molto nella costruzione e nel rafforzamento della marca Paese e di quella delle proprie denominazioni contribuendo in buona misura a creare il mercato del vino (Cina) e/o cogliendo e sviluppando le tendenze provenienti dai consumatori (vini rosati negli USA).

Questo lavoro sull’immagine è diventato un moltiplicatore delle esportazioni in valore nel momento in cui lo scenario è diventato più favorevole, con l’eliminazione dei dazi da parte dell’amministrazione Biden e la fine, o quanto meno la pausa, della fase più acuta della pandemia.

A questi fattori si è aggiunto anche quello della guerra commerciale tra Cina ed Australia per ragioni politico-diplomatiche che ha portato all’introduzione di pesanti dazi sulle importazioni cinesi di vino australiano. Vino australiano che nel corso degli ultimi 5 anni era diventato il leader sul mercato cinese, scalzando proprio la Francia.

A dimostrazione, tra l’altro, che lo storico primato francese si può superare con una strategia di marketing solida e coerente.

L’altro pilastro della crescita francese è l’ulteriore aumento del prezzo medio, tale che perfino nell’unico Paese in cui le esportazioni francesi a volume si riducono, il Regno Unito, la crescita a valore sia di oltre il 30%.

L’aumento del prezzo medio potrebbe essere legato alla voglia che i consumatori di tutto il mondo hanno di festeggiare, considerato che la crescita degli spumanti francesi nel primo semestre 2021 è stata del 55%. E per la Francia spumanti vuol dire soprattutto Champagne, quindi vini dal prezzo medio nettamente più alto.

Le crescite del 18,3% e del 12,1% dell’export francese rispettivamente di vino sfuso e di bag in box sembrano indicare che la nuova normalità nei comportamenti di consumo portata dal COVID, proseguirà anche con la normalizzazione della pandemia.

Una lezione per l’Italia?

Il recupero spettacolare delle esportazioni francesi forniscono spunti ed indicazioni interessanti per il settore italiano.

La forte riduzione della vendemmia di quest’anno infatti porterà ad una contrazione dell’offerta di vino francese nel prossimo futuro aprendo opportunità da cogliere soprattutto in termini di valore, a partire magari dai vini provenienti dalle nostre zone più prestigiose.   

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