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Un champagne sans alcool s’il vous plait!

Lorenzo Biscontin

L’altro giorno partecipavo ad una conversazione in una stanza di Clubhouse ed un sommelier che lavora in un importante ristorante parigino ha raccontato del crescente trend di consumo di uno “champagne” a 0% di alcol.

La cosa era di per sé già interessante, ma quello che ho scoperto nel successivo approfondimento lo è ancora di più.

Lo spumante si chiama French Bloom, poi ci torno, e, ovviamente, non si tratta legalmente di uno “champagne”, ma altrettanto ovviamente viene presentato sostanzialmente come “uno spumante che è come uno champagne, ma senza alcol”.

La risposta della clientela è così positiva che è diventato una proposta qualificante tanto per il locale come per i sommeliers che lo suggeriscono.

Questa è la cosa che mi ha colpito di più: il fatto che per i sommeliers non sia un ripiego, ma una scelta da proporre con la stessa dignità di un vino. Anzi come un prodotto con cui fare bella figura nei confronti del cliente che non può o non vuole bere alcol, perfino da suggerire nel caso di richiesta, sempre più frequente, di un vino che non superi i 13 gradi alcolici.

E’ uno spumante richiesto da tutti, sia stranieri che francesi.

Tutti vuol dire proprio tutti, ovvero la clientela francese chiede di servirlo anche ai bambini creando un certo corto circuito al sommelier perché lo spumante è senza alcol, ma si presenta in tutto e per tutto come un normale champagne alcolico.

D’altra parte, tutte le ricerche evidenziano come i locali che offrono vini NOLO (No-Low alcohol wines) aumentino il proprio volume d’affari rispetto a quelli che non lo fanno. La cosa non stupisce più di tanto, considerato che aggiungere al proprio assortimento questi vini significa allargare la propria base di clienti potenziali.

In carta il prezzo di French Bloom al bicchiere è il 30% inferiore a quello dello champagne di “entrata”.

Nel sito della catena francese di enoteche Nicolas si trova a 29 euro a bottiglia, più caro dello champagne con marchio del punto vendita, mentre in Italia il sito e-commerce Etilika vende Le Blanc a 32,90 e La Rosè a 34,90 euro a bottiglia.

Nell’e-shop aziendale i prezzi a bottiglia per l’Europa sono di 29,49 euro per Le Blanc  e 34.56 per La Rosè (si, fanno anche il rosè).

In sintesi French Bloom è uno spumante di alta gamma che fa dell’assenza dell’alcol il plus principale su cui posizionarsi e differenziarsi.

Come ci riesce?

Scorrere il sito di French Bloom è come leggere un ottimo manuale di brand management.

French Bloom nasce nel 2019 quando Maggie Frerejan-Taittinger e Constance Kablonski. due vecchie amiche francesi si rincontrano a Parigi dopo molto tempo. La prima è Direttrice della Guida Michelin ed incinta di due gemelli, la seconda è una super modella. Entrambe quindi sono attente al benessere innanzitutto ed entrambe si sono rese conto dell’assoluta inesistenza di una bevanda analcolica gioiosa, elegante e sofisticata.

Ovvero French Bloom, da manuale del marketing, nasce per riempire un vuoto presente sul mercato.

Citando dal sito “I nostri spumanti biologici analcolici sono dedicati a chi vuole stare con i propri cari e festeggiare senza moderazione”. Lo scrivo di nuovo “… festeggiare senza moderazione”, quanto più bello suona rispetto al, giustissimo,  “bere con moderazione”?

Per avere successo però le belle idee vanno realizzati in pratica, mantenendo le promesse del concetto di prodotto.

E qui entra in gioco Rodolphe Frerejean-Taittenger, marito di Maggie e CEO della Maison Frerejean Freres che ad Avize produce Champagne Grand Cru e Premier Cru, portando tutte le sue competenze.

Ancora dal sito: “Dal punto di vista tecnico French Bloom è il risultato di due anni di ricerca e sviluppo per raggiungere l’equilibrio e la complessità aromatica”

Gli spumanti sono 100% biologici e la cuvée è composta da Chardonnay e Pinot Nero dealcolizzati, per usare la terminologia ufficiale dell’UE, con aggiunta di altri ingredienti, tra cui il sito cita solamente il limone. Coerentemente con le componenti di benessere e di inclusività alla base della proposta, French Bloom viene prodotto “…senza aggiunta di coloranti, conservanti, solfiti e zuccheri”.

Anche qui vale la pena di soffermarsi per riflettere sulle scelte (di marketing) profonde che stanno dietro a queste parole. French Bloom non parte dalle competenze e tecnologie disponibili nella dealcolizzazione del vino per poi costruire un racconto / posizionamento, ma parte dalla richiesta insoddisfatta del mercato per definire un posizionamento da cui si sviluppa il prodotto.

Una delle scelte più forti è quello di sviluppare una ricetta in cui degli ingredienti vengono aggiunti al vino dealcolizzato per ottenere il profilo organolettico desiderato.

Scelta forte rispetto all’apparente egemonica visione sacralizzata che vuole il vino esclusivamente come il risultato della fermentazione della pigiatura dell’uva. Una visione tutt’altro che storica ed univoca se pensiamo a prodotti tradizionali come il Vermouth, il Barolo Chinato, lo spritz, che prima di essere fatto con l’Aperol era fatto con acqua frizzante o la Jacqueline francese a base di vino bianco, limonata e succo di melograno.

Dal punto di vista edonistico e non filosofico, nel momento in cui nel vino perdono di importanza le componenti di apporto calorico ed inebrianti, entrambe legate all’alcol, quella del gusto diventa prevalente. E mantenerlo, o arricchirlo, togliendo l’alcol diventa un plus.

Quello edonistico è l’unico approccio al consumo di vino? Sicuramente no. Però altrettanto sicuramente è quello adottato da molte persone, in molte situazioni di consumo.

Copio e incollo per l’ultima volta dal sito:

“Grazie ad una miscela aromatica tecnologicamente avanzata, la collezione di spumanti analcolici French Bloom offre un’esperienza di degustazione eccezionale. Ogni cuvée analcolica è una complessa equazione di ingredienti naturali per raggiungere un’armonia tra mineralità, intensità, profondità e freschezza. La degustazione dei nostri spumanti analcolici è concepita come un viaggio sensoriale di piacere dove ogni passo rivela una nuova sfaccettatura tanto audace quanto equilibrata.

Molto più che un’alternativa ai classici spumanti, le nostre creazioni analcoliche racchiudono singolarmente un’emozione, un carattere, una personalità che si insinua tra i tuoi ospiti per far brillare questi preziosi momenti di condivisione.”

Per capire quanto fanno sul serio, concludo segnalando che quest’anno è stato presentato un nuovo prodotto: La Cuvée Blanc de Blancs Vintage 2022, venduta a 110,81 euro a bottiglia sul sito aziendale.

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