(in aggiornamento) Va in Calabria il titolo di “Miglior Vino Novello 2025” , forse l’ultimo assegnato nella storia di questo prodotto che vent’anni fa voleva sfidare il primato e la tradizione francese del Beaujolais e rappresentare un nuovo momento commerciale. Basta andare nella grande distribuzione in questi giorni per vedere come le tradizionali offerte “vino e castagne” , tipiche dell’inizio autunno, vedano uno, due massimo tre vini novelli in offerta. Niente a che vedere con l’impatto di dieci, quindici anni fa.
Dalla produzione massima di 20 milioni di bottiglie si è scesi ad appena 1,5 richiesti dalla sola GDO senza più quell’afflato emotivo che ne aveva caratterizzato l’avvio con Saloni dedicati, manifestazioni e una corposa rassegna stampa. Poi, via via un disinteresse crescente e la presenza di un eccesso di offerta hanno mortificato una tradizione che poteva trovare un suo mercato in equilibrio.
In vendita dal 30 ottobre prossimo, la nuova annata verrà celebrata l’11 novembre, giorno di San Martino, quando i contadini celebrano la fine della fermentazione.
Ad ogni buon conto, il XIX Salone nazionale del vino novello a Roma (nella foto d’apertura la Commissioni esaminatrice che era composta da Daniele Lombardi, Andrea Russo e Fabio Santini) ha messo in gara i Novello di quest’annata. E questi sono i risultati:
1° classificato: Azienda Vinicola Tramontana – Calabria
Gli altri novelli premiati: Principe di Corleone – Sicilia (unico brand ad investire davvero quest’anno nella comunicazione del Novello realizzato a base syrah); Zito – Calabria; Velenosi – Marche; Viticoltori dei Colli Cimini – Lazio; Cantine Telaro – Campania e l’ Istituto Istruzione Superiore Umberto I di Alba – Piemonte.



