Continua l’interesse nel mercato per i vini biologici che stanno entrando con forza anche nella grande distribuzione organizzata. Così come l’attenzione verso fasce di consumatori nuove, per ragioni salutistiche od etiche: ad esempio, senza aggiungere nei vini solfiti oltre quelli naturalmente prodotti od adottando tecnologie per coinvolgere anche i consumatori vegani evitando di utilizzare chiarificanti di origine animale.
Fra i vini degustati questa estate che più hanno impressionato c’è questo Chardonnay, IGT Veneto, con certificazione biologica e vegana che nasce nella DOC Lison Pramaggiore che abbraccia la gronda della laguna di Venezia e la costa adriatica fra il Tagliamento ed il Livenza. Il terreno beneficia del regime delle brezze che mantengono più fresche le vigne durante i caldi mesi estivi e garantiscono una corretta escursione termica fra giorno e notte. Questo Chardonnay è prodotto da Le Carline, azienda agricola che vanta la certificazione biologica dal 1988, col brand “Tenuta del Giaj” destinato alla Gdo. La cantina aderisce al biodistretto “BioVenezia” per uno sviluppo delle coltivazioni e dei prodotti agroalimentari sostenibili. I vigneti sono ubicati nel Comune di Annone Veneto.
Oltre al biologico, al non-uso dei solfiti aggiunti ed alle certificazioni vegane, Le Carline stanno sperimentando vigneti resistenti a peronospera e iodio azzerando i trattamenti in vigneto.

Venendo a questo Chardonay in purezza – prezzo allo scaffale 7,50€ – alla vista si presenta trasparente, dai bei riflessi dorati. Le sensazioni al naso sono immediate e molto nette: trovate la mela gialla e la crosta di pane, con varie note floreali. Il palato conferma le ottime sensazioni dell’olfatto: avvolgente, ritornano le note fruttate, è molto lungo e fresco. Invitante. Ed è un bene: la sola presenza dei solfiti prodotti naturalmente dalla fermentazione “taglia” la sua longevità una volta aperta la bottiglia. Tanto vale approfittarne per un bicchiere in più. Del resto, il mal di testa è escluso.