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Ecco la Top 10 del Vermentino Grand Prix

18 marzo 2022

Cinquanta etichette di Vermentino, il bianco del Mediterraneo che sta imponendosi nelle nuove scelte dei consumatori come primo nelle vendite in Italia, si sono sfidate nella terza edizione del “Vermentino Grand Prix” ottenendo, nell’insieme il positivo riscontro dei giudici, che ne hanno sottolineato l’alto profilo qualitativo. La top ten conferma anche quest’anno una tendenza che si sta consolidando tra i produttori, cioè la vinificazione in purezza del Vermentino. «Una scelta che ben rappresenta la volontà di caratterizzare la propria produzione esaltando le particolarità che il vitigno esprime in questo specifico areale e nei diversi terroir – spiega il direttore del Consorzio Vini della Maremma toscana, Luca Pollinied anche da questa edizione emerge un dato significativo che ci racconta una decisa preferenza verso i vini più complessi e maturi; questo è il giudizio espresso dai giudici tanto che nella Top 10 compare un solo 2021, così come nella scorsa edizione figurava un solo 2020”.

La “top 10” 2022 dei Vermentini Maremma Toscana DOC va proprio in questa direzione ed è composta da, in ordine alfabetico per azienda: ACQUAGIUSTA WINE TENUTA LA BADIOLA VERMENTINO 2021

AZIENDA AGRICOLA BRUNI PERLAIA 2020

AZIENDA GUIDO F. FENDI BURATTINI 2020

ARGENTAIA MONNALLEGRA 2020

COLLE PETRUCCIO NORCIAS 2020

CUPIROSSO AUDACE 2020

FATTORIA IL CASALONE LEOPOLDINO 2020

LA BIAGIOLA MATAN 2020

TENUTA 12 SOLO 2020

TERENZI BALBINVS 2020.

Prosegue Pollini “In provincia di Grosseto il Vermentino, con 914 ettari contro i 138 del 2006, è il vitigno che sta crescendo con percentuali più alte, nessun’altra cultivar lo sta facendo in maniera così costante negli ultimi anni, oggi la Maremma Toscana è l’areale di coltivazione più importante della Penisola per il Vermentino. La produzione di Vermentino Maremma Toscana DOC ha ormai stabilmente superato quella di altri vini della denominazione, nonostante il vitigno rappresenti solo il 10% della superficie vitata. Merito della modernità di questo vino, ben espressa dal suo bouquet fresco ma non banale capace di affrontare anche l’invecchiamento, sempre più apprezzato dai consumatori in Italia e all’estero”, racconta Francesco Mazzei presidente del Consorzio di Tutela, che sottolinea come il “merito del successo deriva dalla tipologia  particolarmente versatile e dal lavoro di squadra di viticoltori e Consorzio; i primi che hanno unanimemente intrapreso un percorso di crescita qualitativa, il secondo con le iniziative di valorizzazione e di promozione”.

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