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Wine Paris & Vinexpo Paris 2024: ah, les italiens!

La scorsa settimana si è tenuta la quinta edizione di Wine Paris & Vinexpo Paris, evento che sta rilanciando il ruolo della Francia nel panorama mondiale degli eventi fieristici dedicati al vino.

Una fiera in costante crescita fin dalla prima edizione, quando ha raccolto il testimone di Vinexpo Bordeaux, e che quest’anno ha incrementato i visitatori di un ulteriore 14%, raggiungendo le 41.253 presenze, di cui il 41% internazionali da 137 diversi paesi.

L’aspetto più significativo è la sempre maggior internazionalizzazione dell’evento parigino dal lato degli espositori: quest’anno il 53% dei 4.074 espositori era straniero, proveniente da 48 paesi.

Anche nel 2024 il primo paese per cantine presenti dopo la Francia è stato l’Italia.

Abbiamo quindi chiesto ad Alessandro Satin, export manager del vino di lunga esperienza e titolare delle agenzie Export 2 Business e Tendervino una valutazione su Wine Paris & Vinexpo Paris, visto con gli occhi di un operatore italiano.

Com’è andato in generale questo Wine Paris & Vinexpo Paris?

E’andata sicuramente bene, con l’Italia presentissima. Questa fiera sta cambiando e crescendo di anno in anno, diventando sempre più internazionale. Come paese espositore la Francia continua ed essere preponderante, ma non monopolizza l’attenzione dei visitatori. Interessante e molto frequentato anche il padiglione dedicato a liquori e distillati.

Crescita dei visitatori: quantità o anche qualità?

Il profilo dei visitatori è assolutamente buono. Buyers di importatori e distributori rappresentano la grandissima maggioranza, poi si sono visti un po’ di operatori del trade (sommeliers, ristoratori) e rari appassionati. Considerando la tendenza positiva del vino italiano in Francia, va bene anche il wine lover attento e curioso che magari è un opinion leader nella propria cerchia di conoscenze. Comunque nessuno si è presentato allo stand tanto per bere qualcosa.

E come paesi di provenienza?

Nel padiglione dedicato all’Italia si sono visti buyers provenienti da tutto il mondo. Ben presenti i canadesi mentre pochi statunitensi, immagino si saranno concentrati sui vini francesi. Pochi anche i cinesi, ma molti quelli provenienti dal resto dell’Asia. Poi tutta l’Europa, Scandinavia e Sud America. Interessante la presenza dei buyers francesi, diversi alla specifica ricerca di prosecco e vini a 0% alcol.

Durante le ultime edizioni del ProWein sembrava che negli stand collettivi ci fosse un po’ di “fiacca”, a Parigi la situazione com’era?

Io personalmente ero all’interno dello stand collettivo dell’ICE che ha fatto un ottimo lavoro. Non si notavano differenze di “traffico” tra le aree collettive e gli stand singoli, anche per la buona presenza di buyers di importatori medio piccoli e quindi interessati alle cantine di dimensioni più contenute che normalmente si trovano negli stand collettivi. C’era invece una visibile differenza tra il numero di visitatori del padiglione 2, dedicato interamente all’Italia, ed il padiglione 5, diviso tra Italia e Spagna.

Molti commenti hanno segnalato i vantaggi logistici ed organizzativi di Parigi rispetto a Dusseldorf e ProWein, concordi?

L’impatto della fiera è ininfluente rispetto alla capacità ricettiva di una città come Parigi. Di conseguenza gli alberghi parigini, normalmente considerati cari, risultano convenienti rispetto ai prezzi richiesti a Dusseldorf e Verona in concomitanza di ProWein e Vinitaly. Stesso discorso vale per i trasporti, la ristorazione, eccetera.

Riguardo all’organizzazione in fiera invece si potrebbe migliorare per almeno due aspetti.

Il primo è che spostarsi da un padiglione all’altro richiede necessariamente di uscire all’aperto e quindi di doversi coprire dal freddo e/o dalla pioggia.

Il secondo invece è la piattaforma di matchmaking per programmare in anticipo gli incontri tra espositori e visitatori: per le cantine francesi i buyers potevano esprimere la preferenza anche a livello di regione / denominazione, mentre per le altre solamente a livello di paese e questo impedisce poter selezionare con precisione secondo gli interessi reciproci.

C’è comunque da dire che a Wine Paris & Vinexpo Paris si è lavorato sia su appuntamento che con visitatori di passaggio.

Ultima domanda: Wine Paris & Vinexpo Paris soppianterà Prowein nelle strategie fieristiche dei produttori italiani?Tra noi espositori è un argomento di cui si è parlato in questi giorni. Dipenderà molto da come andrà il ProWein 2024, dopo le problematiche della scorsa edizione.

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