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Quella fiorentina assomiglia a un “Not Fungible Token”, ma resta una gran bistecca

23 giugno 2022

(di Lorenzo Biscontin) Cosa c’è di più tangibile di una succosa bistecca fiorentina? Eppure da qualche giorno la bistecca fiorentina è diventato il primo NFT (Non Fungible Token) dedicato d un piatto emblematico della cucina italiana, coniato dall’Italian Wine Crypto Bank… A dimostrazione di come si stia diffondendo sempre di più nelle nostre vite l’ibridazione tra l’ambito fisico e l’ambito digitale.

Se state già storcendo il naso pensando a qualcosa di “finto”, virtuale, dovrete ricredervi perché qui parliamo di vere bistecche fiorentine alte 4 dita e cotte esclusivamente al sangue. Per quelli di voi che, come me, si sono persi cerco di spiegare la cosa nel modo più chiaro possibile.

Cominciamo dal chiarire cos’è un NFT (Not Fungible Token): è un certificato digitale (token) che prova la proprietà autentica ed univoca di un bene digitale non fungibile da parte di una persona. In pratica un’immagine / opera d’arte digitale. L’inviolabilità della proprietà è garantita dal sistema denominato blockchain. Non sto a spiegarvelo perché sarebbe come esporre i principi della termodinamica per spiegare come guidare un’automobile. Più utile capire come usare l’NFT della bistecca fiorentina realizzato dall’artista Gianluca Biscalchin ed arricchito dal testo del sommelier Andrea Gori?

Innanzitutto come un souvenir digitale. Il COO di Italian Wine Crypto Bank lo ha definito l’equivalente 3.0 degli adesivi che i turisti acquistavano nei luoghi che avevano visitato per ricordare e comunicare a tutti la loro esperienza.

Condivido la logica, ma forse la visione è un po’ riduttiva. Io lo paragonerei di più alle opere d’arte che i viaggiatori del Grand Tour acquistavano dagli antiquari o nelle botteghe degli artisti locali per il loro contenuto estetico oltre che di ricordo e testimonianza dell’esperienza del viaggio.

Il bello degli strumenti digitale però è che hanno una portata più ampia di quelli analogici e gli NFT non fanno eccezione grazie alle “utilities” che si possono inglobare nel certificato. Nel caso di quello della bistecca fiorentina ce ne sono diverse.

La principale è il codice che permette di prenotare entro un anno dall’acquisto la consumazione di una bistecca fiorentina accompagnata da una bottiglia di Chianti Classico “Villa Calcinaia” in alcuni dei più conosciuti ristoranti della città: Ristorante Cammillo, Cibrèo, Trattoria da Burde, Ristorante l’Ora d’Aria, Regina Bistecca, Tullio a Montebeni. Poi si riceve anche una copia gratuita di “La fiorentina. Osti, macellai e vini della vera bistecca” di Aldo Fiordelli, in edizione italiana ed inglese.

Ultima utility, un prezzo specialmente scontato per due persone per una visita con degustazione alla cantina Villa Calcinaia e lezione individuale su come cucinare la perfetta bistecca fiorentina alla scuola di cucina MaMa. Il costo di tutto questo: 250 euro convertite in eWB, la cryptovaluta coniata da Italian Wine Crypto Bank, oppure l’equivalente in qualsiasi cryptovaluta al cambio dell’acquisto.

Se non avete dimestichezza con le cryptovalute, IWCB si occupa dell’apertura e della gestione del digital wallet necessario. E se il valore della cryptovaluta cala? Il chilo di fiorentina e la bottiglia di Calcinaia sempre quelli rimangono.

In realtà il valore della eWB è molto stabile perché è legato a quello dei migliori vini italiani selezionati dalla sommelier Anna Paclet ed acquistati da IWCB per i propri clienti. La rivalutazione media annua secondo l’indice Liv-Ex si è aggirata tra il +9% ed il +13%. Quindi c’è il caso che tra qualche mese possiate rivendervi l’NFT della bistecca fiorentina guadagnandoci. Io però se fossi in voi lascerei perdere le speculazioni e mi godrei i piaceri della tavola.

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