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Prosecco DOC, presto la decisione sui nuovi low alcohol brut ed extra-dry

(di Sara Falchetto) Il Prosecco DOC si prepara a una svolta significativa che potrebbe ridefinire il modo in cui viene concepito e consumato uno dei vini italiani più apprezzati al mondo. Il Consorzio di Tutela della DOC Prosecco, in collaborazione con l’Università di Padova, ha presentato i primi risultati del
progetto “Prosecco Low-Alcohol”, un’iniziativa che punta a rispondere in maniera concreta alle nuove esigenze del mercato e dei consumatori, sempre più orientati verso prodotti salutari e a basso impatto nutrizionale.

Al centro del progetto c’è l’idea di un Prosecco con un contenuto alcolico compreso tra gli 8 e i 9 gradi, ma soprattutto con un basso residuo zuccherino, brut ed extra-dry, superando così il limite attuale del disciplinare, che prevede per gli spumanti a bassa gradazione alcolica solo la versione demi-sec, caratterizzata però da un elevato contenuto di zuccheri.

L’obiettivo è quello di offrire un prodotto più in linea con le attuali tendenze salutiste, capace di coniugare leggerezza, gusto e qualità.
A rendere davvero innovativo questo percorso non è solo il risultato finale, ma il metodo produttivo adottato: non si fa ricorso a tecniche di dealcolazione o a processi invasivi, bensì a un’attenta gestione delle fermentazioni, sia nella fase di vinificazione che in quella di spumantizzazione.
Secondo quanto riferito da Simone Vincenzi, professore presso l’Università di Padova, i primi risultati della sperimentazione sono stati positivi e pienamente in linea con le aspettative. Ha inoltre sottolineato l’importanza del metodo impiegato, spiegando che non si tratta di un processo di dealcolazione, ma piuttosto di un approccio alternativo alla gestione delle fermentazioni, che permette di ottenere naturalmente un prodotto con alcol e zucchero ridotti.
Il Consorzio ha già dichiarato la propria intenzione di portare questa proposta all’attenzione del Consiglio e, successivamente, dell’Assemblea, con l’obiettivo concreto di modificare il disciplinare di produzione, introducendo ufficialmente la possibilità di realizzare un Prosecco DOC a basso tenore alcolico e zuccherino. Un’iniziativa che potrebbe posizionare la Denominazione Prosecco come una delle più lungimiranti e avanzate a livello internazionale, pronta ad anticipare i
cambiamenti del mercato e ad abbracciare un modello produttivo più consapevole e attento al benessere.

Questa importante evoluzione è stata ufficializzata in occasione del Vinitaly, durante un evento tecnico tenutosi presso il Prosecco DOC Theatre, alla presenza di produttori, ricercatori e rappresentanti del settore vitivinicolo.

Il progetto è stato accolto con grande interesse, sottolineando come la Denominazione stia compiendo passi concreti verso un futuro in cui gusto, tradizione e salute possono coesistere.
Accanto al progetto sul Prosecco Low-Alcohol, il Consorzio ha inoltre illustrato due importanti iniziative di ricerca genetica sulla varietà Glera, portate avanti insieme all’Università di Padova e al CREA. Il primo progetto, “Gleres”, ha come obiettivo l’ottenimento di nuove varietà incrociate, capaci di mantenere le caratteristiche sensoriali della Glera ma con una maggiore resistenza alle malattie funginee.

Il risultato più avanzato di questo lavoro è rappresentato da “Glaurum”, la prima
“figlia” della Glera, che è stata ufficialmente degustata proprio durante la manifestazione.

Il secondo progetto, “Glera 2.0”, si concentra invece sull’applicazione delle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) direttamente sulla varietà Glera, al fine di migliorarne la resistenza genetica senza alterarne l’identità varietale. Un equilibrio delicato ma fondamentale per garantire continuità qualitativa e sostenibilità produttiva.
Il Presidente del Consorzio, Giancarlo Guidolin, ha sottolineato come queste iniziative rappresentino una risposta concreta alle sfide della viticoltura contemporanea, in un contesto in cui la pressione climatica, le rchieste del mercato e le normative in materia di salute pubblica impongono nuove soluzioni.

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