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Il Garda DOC alla prova dell’identità collettiva: se ne parla a Lazise il 5 giugno prossimo

(di Sara Falchetto) Il percorso di crescita e valorizzazione intrapreso dal Consorzio Garda DOC non si ferma. Il prossimo 5 giugno, alla Dogana Veneta di Lazise (VR), la denominazione fa il punto dei risultati raggiunti (“Garda DOC tra Horeca e GDO: numeri, percezioni e prospettive” questo il titolo del convegno di studio) con l’analisi dell’andamento della denominazione, grazie ai dati raccolti dall’Osservatorio dei distributori e alle testimonianze dirette dei buyer della grande distribuzione.

In questa cornice sarà possibile iniziare a dare risposta ad un interrogativo strategico: capire se e come un’area ad alto potenziale come il Garda possa evolvere verso un modello di denominazione unitaria e identitaria, seguendo l’esempio di esperienze già consolidate e portando a fattor comune la grande forza evocativa del Benaco che non è soltanto il più grande lago d’Italia – un concentrato di storia e cultura  con una ricchezza enogastronomica a dir poco impressionante -, ma anche la “prima spiaggia mediterranea” per milioni di cittadini del Nord Europa. Un’unica dimensione capace di unificare territori diversi, realtà produttive di ogni dimensione e una vasta gamma di vitigni autoctoni sotto un’unica identità coerente e riconoscibile.

Il Consorzio Garda DOC rappresenta una delle realtà più dinamiche e interessanti del panorama vitivinicolo nazionale. Fondato nel 1996 con l’obiettivo di valorizzare i vini varietali dell’area gardesana, ha ottenuto il riconoscimento ministeriale nel 2015 e, dall’anno successivo, opera erga omnes, rappresentando tutti i produttori che rivendicano la denominazione. Oggi riunisce 250 aziende su oltre 30.000 ettari di vigneti idonei, distribuiti nelle province di Verona, Brescia e Mantova.

Nel tempo, la denominazione si è evoluta per rispondere alle esigenze del mercato contemporaneo, ampliando progressivamente la propria offerta: accanto ai vini varietali, oggi include bianchi e rossi da uvaggio e una linea spumantistica sempre più apprezzata, articolata in metodo italiano e metodo classico. I vitigni principali includono Chardonnay, Pinot Grigio, Garganega, Trebbiano, Corvina, Merlot e Cabernet Sauvignon.

Nel 2024 la produzione ha superato i 19 milioni di bottiglie, con una crescita significativa del Garda Bianco (+59%) e una leadership consolidata del Pinot Grigio, che ha sfiorato i cinque milioni di bottiglie. Anche la spumantizzazione ha registrato numeri solidi, confermando l’interesse del mercato per le bollicine gardesane.

Oltre alla qualità del prodotto, il Consorzio ha puntato fortemente su una strategia di comunicazione integrata, centrata sull’identità del territorio. L’obiettivo non è solo promuovere i vini, ma raccontare un’esperienza completa: il paesaggio, la cultura, l’ospitalità e l’offerta enoturistica del Lago di Garda. Questa visione si traduce in una narrazione coerente e in un investimento strutturato nel branding della denominazione, con una comunicazione capace di creare un’immagine riconoscibile anche a livello internazionale sfruttando anche le potenzialità del progetto triennale europeo “Eccellenze DOP”, che coinvolge Italia, Germania e Austria con lo scopo di rafforzare la notorietà dei prodotti agroalimentari certificati nei mercati comunitari.

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