I vini da viti di piede franco hanno per noi il fascino del reperto.
Per le viti, che non sanno di agronomia né di fitopatologia, ma vivono un tempo diverso da quello dell’uomo si tratta semplicemente di proseguire immutabili il loro ciclo vegetativo, annata dopo annata.
In questo passare del tempo può capitare che i corsi e ricorsi nelle preferenze dei consumatori facciano tornare d’attualità un vitigno antico, pressoché dimenticato, come il Lambrusco a Foglia Frastagliata
Vitigno custodito in Trentino da Albino Armani – Viticoltori dal 1607, con cui si produce il rosè Foja Zicolà, che significa appunto “foglia frastagliata” nel dialetto della Vallagarina, dove si trovano i terreni sabbiosi e limosi che hanno permesso di mantenere indenne dalla filossera il vigneto centenario che dà origine a questo vino.
La vinificazione interamente in acciaio prevede una breve macerazione a freddo per esaltare i profumi e il colore varietale, in modo da lasciare spazio alla naturale espressività dell’uva, senza creare sovrastrutture
Si ottiene così un vino versatile contemporaneo, fresco, sapido, con una struttura sottile ma di carattere e un grado alcolico contenuto. Ideale negli abbinamenti gastronomici con i piatti della tradizione veneta e trentina ma sorprendentemente adatto anche a una cucina più esotica e speziata, dove acidità e sapidità possono trovare un nuovo campo di gioco.
Presentato all’edizione 2025 di Best Wine Stars, il Foja Zicolà 2024 è stato l’unico vino rosato premiato all’interno della manifestazione milanese.
La giornalista Stefania Vinciguerra, caporedattore di DoctorWine e della Guida Essenziale ai Vini d’Italia, che ha guidato le degustazioni, ha motivato così la scelta: “Nella Vallagarina, in Trentino, un vitigno semisconosciuto qual è il Lambrusco a Foglia Frastagliata, preservato dalla fillossera, dà vita a questa sorta di ‘vino reliquia’. Un vino che però è moderno nel proporsi profumato, fruttato, molto saporito e accattivante“.
Un vino che è un promemoria vivente di come la tradizione non sia adorare le braci, ma ravvivare il fuoco.