Vinophila 3D Wine Expo - L' Expo per Vino, Birra e Bevande Alcoliche

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Cellarvese, o come ampliare il mercato dei vini da collezione usando gli NFT.

Passione italiana + precisione svizzera, se vi sembra un’unione impossibile Cellaverse è qui per smentirvi.

Si tratta infatti di una società con sede a Chiasso, nella Svizzera italiana, fondata a marzo 2022 da quattro soci italiani appassionati di vino, arte e tecnologia.

Lo scopo: rivoluzionare la distribuzione del vino rendendo il collezionismo del vino facile e sicuro, così da coinvolgere per una platea più ampia sia di wine-lovers e che di cantine.

Come: utilizzando la tecnologia NFT, sigla che indica i Not Fungible Tokens, ovvero certificati digitali che identificano sia l’origine, quindi l’autenticità, che il proprietario di un bene. In questo caso i beni sono singole bottiglie di vino e “biglietti” per partecipare ad esperienze enogastronomiche.

Acquistando l’NFT collegato ad una singola bottiglia l’appassionato diventa proprietario sia dell’immagine che la rappresenta che della bottiglia vera e propria. Fino a quando non decide di farsela mandare a casa, la sua bottiglia rimane nella cantina del produttore ad affinarsi nelle condizioni ambientali ideali.

L’utilizzo degli NFT ha anche un altro vantaggio: rende molto più semplici le transazioni. Se il proprietario di una bottiglia decide di venderla, basterà scambiare il certificato digitale mentre la bottiglia non si muove dalla cantina. Si eliminano così le complicazioni ed i costi legati alla movimentazione fisica della bottiglia.

Nel momento in cui l’appassionato decide di farsi inviare la bottiglia a casa, l’NFT cambia di stato e passa ad identificare solamente l’immagine della bottiglia, che diventa cosi il ricordo, e la “prova”, dei vini che si sono bevuti.

Per le cantine ci sono diversi vantaggi che vanno dalla visibilità ottenuta negli ambienti digitali alla vendita en primeur delle bottiglie.

Per gli appassionati invece il primo vantaggio è quello di poter avere la propria collezione di vini conservata nel modo migliore senza dover disporre dello spazio necessario per farlo. Poi c’è il valore che la loro collezione può acquistare nel tempo ed infine la facilità di scambiare o vendere i propri vini.

“Grazie alla tecnologia, vogliamo permettere anche alle piccole cantine di accedere al mercato del collezionismo del vino” dice Rosangela Mastronardi, una dei soci fondatori “a Cellarverse infatti trattiamo solamente “tirature limitate” perché provenienti da vigneti che danno piccole produzioni o per le particolarità dell’etichetta creato apposta per noi.”

Si tratta di un concetto mutuato dal mondo dell’arte, dove il valore deriva sia dalla qualità intrinseca dell’opera che dalla sua unicità.

L’anima italiana di Cellarverse si ritrova anche nell’assortimento proposto che oggi vede nel marketplace i vini 8 cantine nazionali, con altre 4 che si uniranno a breve.

L’obiettivo di diffondere il collezionismo tra gli appassionati di vino grazie agli NFT viene rispecchiato dal fatto che i prezzi dei vini offerti su Cellarverse hanno prezzi nell’ordine delle centinaia di euro. Ovvero vini di qualità, ma accessibili, diversamente dalle bottiglie da migliaia di euro normalmente scambiate alle aste.

Uno dei motivi di resistenza ad avvicinarsi a questo tipo di e-commerce potrebbe essere la scarsa dimestichezza che la maggior parte delle persone ha con la tecnologia blockchain e le cryptovalute su cui si basano gli NFT. A Cellarverse hanno pensato anche a questo e quindi offrono il servizio di pagamento sia in euro che in cryptovaluta e di creazione e gestione del “portafoglio digitale” per quei wine lover che non vogliono entrare in questi aspetti tecnici.

L’NFT diventa anche la “tessera” che dà accesso alla community dei collezionisti di Cellarverse, community a cui sono riservate esperienze enogastronomiche come degustazioni, visite in cantina, wine dinners.

Paolo Angeleri, un altro dei soci fondatori, commenta così la scelta di entrare in Vinophila “Il metaverso per noi è l’ambiente naturale in cui muoverci perché integra alla perfezione l’ambito fisico con quello digitale, esattamente quello che stiamo facendo con Cellarverse. Vinophila ci permette di ampliare la visibilità del nostro marketplace e quella dei nostri eventi, che si svolgeranno sempre in modalità ibrida: in presenza e nel metaverso”. E chissà che in un futuro prossimo non si realizzino piccole cantine private in cui i collezionisti possano mettere le collezioni di NFT di bottiglie per andare a guardarsele e mostrarle agli amici. La tecnologia è già pronta …

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Vinophila 3D Wine Expo - Il metaverso per Vino, Birra e Bevande Alcoliche

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